Vigezzo Antigorio

Difficoltà:

EE

Dislivello:

2100 mt.

Sviluppo:

11 km.

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Traversata Vigezzo - Antigorio

ARVOGNO 1240 MT. - CREGO 780 MT.

Sentieri : M21 - M25 - L97 - L00 - L99 - L98 - G04 - G06

La traversata dalla valle Vigezzo, partendo da Arvogno e con arrivo a Crego in valle Antigorio, è una lunga e faticosa camminata, adatta solamente ad escursionisti ben allenati. Lo sviluppo è di circa 26 km. con un dislivello positivo di circa 2100 mt. ed un dislivello negativo di ben 2550 mt. Bellissima escursione che attraversa inoltre anche la valle Agarina con splendidi scorci su alpeggi ancora "autentici". Il sentiero è sempre ben segnalato con cartelli e bolli di vernice, diversi i punti per rifornirsi d'acqua.

 

Arrivati ad Arvogno si oltrepassa il bar rifugio e la piazzetta e si scende lungo la strada, dov'è possibile lasciare l'auto nei pressi degli impianti di risalita. Si oltrepassa il ponte e si seguono quindi le indicazioni per la forcola di Larecchio ( sentiero GTA M25 ) e si percorre la mulattieria che porta fino alla cappella di San Pantaleone passando per gli alpeggi di Verzasco, Borca, Villasco e Motti. Si narra sia composta da ben 1700 gradini. 
Arrivati a San Pantaleone 1992 mt. si prosegue per il lago Panelatte 2062 mt. e quindi si sale fino alla forcola di Larecchio 2146 mt. per poi scendere in direzione della diga di Larecchio seguendo le indicazioni per l'alpe Camana 1914 mt., da qui un comodo sentiero porta all'alpe Cantonazzo 1676 mt. per poi proseguire fino a fondo valle ed attraversare il fiume.
Qui troviamo l'unico punto dove il sentiero è poco evidente ma di facile "intuizione", si segue inizialmente la sponda del fiume per poi iniziare a salire di quota fino a raggiungere il rifugio Bonasson 1925 mt. 
Si prosegue sempre seguendo le indicazioni per il sentiero GTA M25 in direzione della bocchetta del lago Gelato passando per l'alpe Cavegna 2040 mt., giunti in bocchetta a quota 2434 mt. si scende verso il lago Gelato situato pochi metri sotto e si prosegue quindi per l'alpe Fiesco 2066 mt. in direzione della prossima meta : il lago Mattogno 2090 mt.
Giunti al lago di Mattogno non si scende all'alpe Lago ma si prosegue in direzione del passo della Forcoletta ( G04 ), a pochi metri dal passo il sentiero si divide salendo in bocchetta da due punti diversi. Quello di sinistra ( e più evidente ) è quello consigliato, mentre quello di destra ( probabilmente "l'originale" ) da evitare in quanto il sentiero che scende è abbandonato e a tratti franato.
Da qui inizia la lunga discesa verso Aleccio dalla strada che una volta si percorreva per portare le mucche in alpeggio, il sentiero è sempre ben evidente e la discesa piuttosto decisa. Arrivati ad Aleccio 1445 mt. si seguono le indicazioni per Crego situate nei pressi di un tornante dopo la chiesetta di Aleccio. Il sentiero scende nei boschi con buona pendenza fino ad arrivare a Crego ( frazione di Premia ) a quota 780 mt. dove, in un antico lavatoio, sarà possibile rinfrescarsi.
 
VARIANTI
All'alpe Lago ( Matogno ) è presente un bivacco ( sempre aperto ) ed il rifugio CAI Adriano Sironi ( info +39 0324 232873 oppure +39 0362 42395 ), è possibile quindi fare la traversata in due giorni.

 

NOTE
Nella zona di Matogno è possibile trovare greggi di pecore e cani pastore antilupo ( per la gioia di noi escursionisti ).

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Informazioni

Difficoltà :

EE

Dislivello :

2100 mt.

Sviluppo :

11 km.

Tempo totale ore +/-:

11

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Scarso

Mappa:

Come arrivare:

Meteo:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

Il portale Open Trek nasce dalla collaborazione tra appassionati di trekking, per dare un servizio gratuito e quanto più possibile completo a tutti coloro che vogliono fare escursioni in Ossola e zone limitrofe. Nonostante il nostro ed il vostro impegno a controllare e aggiornare tutte le informazioni non possiamo garantire l'esattezza di quest' ultime. 

Per questo motivo il portale Open Trek non si assume nessuna responsabilità per danni o incidenti derivanti da informazioni non corrette, sbagliate o mal interpretate. Tutti i tempi e le descrizioni delle escursioni sono da considerarsi solo indicativi.

 

In particolar modo il tempo indicato per l'escursione può variare sensibilmente in base alla forma fisica ed al meteo.

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Cat. dislivello :

oltre 2000 mt.

Cat. sviluppo :

oltre 20 km.

Cat. Tempo :

8/12 ore.