versanti di Cicogna

Difficoltà:

T

Dislivello:

163 mt.

Sviluppo:

5 km.

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I versanti di Cicogna

CICOGNA 732 MT.

I versanti attorno a Cicogna in Valgrande sono ricchissimi di terrazzamenti. L’itinerario ad anello Cicogna-Cascè-Merina-Cicogna, con l’opzione di una deviazione verso Montuzzo, permette di visitare la porzione di territorio dove questi si sono meglio conservati.
In questa pagina la mappa, l'altimetria ed il file GPS si riferiscono all'escursione con incluso visita a Montuzzo.
 
IL PERCORSO
Il percorso parte dall’area a parcheggio accanto al cimitero, da dove si imbocca la sterrata per Corte Merina, dopo essersi addentrati per un centinaio di metri si incontra sulla sinistra un sentiero che scende in direzione Cascè. Si prosegue fino a raggiungere la zona dell’eliporto. Da qui è possibile proseguire in direzione Montuzzo e raggiungere quindi un altro straordinario nucleo rurale, oggi abbandonato, immerso nei boschi di castagno e caratterizzato, oltre che dalla presenza di fitti terrazzamenti, da edifici caratteristici.
Rientrati dalla deviazione verso Montuzzo lungo lo stesso sentiero, risalendo all’eliporto si imbocca la sterrata in direzione di Corte Merina. Qui si incontrano ancora boschi di castagno con fitti terrazzamenti, e, poco prima di arrivare al Corte, sulla sinistra del percorso un’area di affioramenti rocciosi con segni dello sfruttamento per trarne le pietre impiegate nei terrazzamenti e nelle architetture locali. Raggiunto il Corte, sede di un’azienda agricola con allevamento di capre e di un agriturismo, si sale oltrepassandolo e proseguendo sul sentiero a salire nel bosco (strada vicinale di Puzzesc), seguendolo in direzione di Cicogna. Il tratto di percorso da Corte Merina a Cicogna consente di attraversare vari nuclei rurali dispersi nel bosco fittamente terrazzato, portandoci infine al rientro a Cicogna dalla parte alta del paese (via Borgonuovo) fino alla piazza della Chiesa e quindi di nuovo al cimitero.
 
I TERRAZZAMENTI
I pendii terrazzati che circondano Cicogna, in Valgrande, sono caratterizzati prevalentemente da boschi di castagno, che un tempo erano coltivati come pianta da frutto.
In questi boschi si possono vedere esemplari secolari e altri più giovani che si stanno pian piano impossessando dei terrazzamenti. Terminata, infatti, ormai da alcuni decenni la coltivazione sistematica del castagno molti di questi spazi oggi sono abbandonati. In alcuni però il loro sfruttamento continua come orto o prato o per la dimora di piante da frutto. I terrazzamenti che si conservano sia nel tratto di percorso presso Corte Cascè, sia presso Montuzzo, sia nel tratto dall’eliporto a Corte Merina e quindi lungo la strada vicinale di Puzzesc sono fittissimi. Sono costruiti a secco con le pietre locali, di cui poco distante da Corte Merina è presente un affioramento con tracce di spacco per ricavarne piode e pietre da muro. Dopo una nevicata il paesaggio terrazzato è ancora più evidente nella sua estensione e regolarità. Macro e micro terrazzamenti circondano il paese, non solo nella parte a monte dell’abitato ma ovunque, anche a valle e sui versanti più ripidi. Un’opera che verosimilmente è stata realizzata da più generazioni e che è già testimoniata in documenti antichi e sulle mappe del catasto teresiano (1722) (Testimonianza di Fabio Copiatti; foto di Carlo Zanetta)
 
PUNTI DI INTERESSE
1. Cappelletta d’la Crus appena imboccata la sterrata in direzione dell’eliporto, superato il cimitero: pilone con affresco della Madonna di Lourdes e targa che ricorda la posa a cura di don Antonio Fiora e un “gruppetto di fedeli” nel 1967.
2. Corte Cascè (688 m). Presso il corte di Cascè, caratterizzato da parecchi edifici ancora mantenuti in buono stato e frequentati, frammisti ad altri abbandonati, sono presenti terrazzamenti e muri a secco, su uno dei quali si osserva una lastra con incise cinque coppelle (3). Lungo il sentiero si osserva anche una “pila”, il caratteristico mortaio scavato nella pietra, che veniva utilizzato per sbucciare le castagne essiccate. Presso il corte sono presenti diversi esemplari di castagno da frutto.
4 Cappelletta d’la Cola, lungo il sentiero per Montuzzo si incontra questo semplice pilone votivo chiuso da una grata in legno, che accoglie una modesta croce lignea.
5. Montuzzo (667 m slm) era un paese abitato dalla primavera alla fine di dicembre da una quindicina di famiglie di Cossogno che vi salivano con 2-3 mucche ciascuna e alcune greggi di capre (in piena estate veniva caricato l'alpe Ucciasca, 400 m più sopra). Con Pogallo era uno dei corti più cospicui di quel villaggio. Fu abbandonato negli anni '50 del Novecento. Tra le case in rovina, mirabili opere architettoniche in pietre a secco, si conserva ancora una latrina dalla caratteristica pianta circolare. Anche poco dopo Montuzzo si osserva l’edifico circolare di un torchio, il Torc del Runchett, che serviva per la spremitura dell’uva di tutte le famiglie che occupavano i corti circostanti. Attorno al corte sulle pendici della montagna a salire è imponente la serie di terrazzamenti, ora invasi dal bosco.
6. Area di prelievo di piode.
7. Corte Merina (770 m) l’antica corte è mantenuto e gestito come azienda agricola da una famiglia che si dedica da 20 anni all’allevamento di capre da latte, producendo formaggi freschi e stagionati, verdure dell’orto, uova, carni e insaccati di capra e maiale, offrendo servizio di ristoro agrituristico e di soggiorno in una baita o in “agricampeggio”. Appena sopra si trova il nucleo rurale Alpe Merina (781 m)
8. El Piasc (807 m) Nucleo rurale abbandonato, circondato da terrazzamenti e boschi di castagno da frutto
9. Fontana-abbeveratoio. Rientrando a Cicogna lungo via Borgonuovo si incontro una fontana abbeveratoio, un tempo utilizzata dagli alpigiani per abbeverare gli animali. Conserva la struttura originaria costituita da un’ampia vasca in pietra, che raccoglie l’acqua che sgorga naturalmente dal terreno, ed è coperta da un tetto a spiovente in piode retto da un lungo trave in legno.
10. Chiesa della Madonna di Caravaggio. La costruzione risale alla fine del ‘600 quando, a seguito dell’aumento della popolazione, sopraggiunse la necessità di un edificio più ampio della semplice cappella a servizio degli abitanti Cicogna, nato come insediamento temporaneo d’alpeggio. La chiesa fu terminata all’inizio del ‘700 e diventò parrocchia nel 1768; il campanile fu aggiunto nel 1820 e nel 1831 la chiesa fu ampliata. Subì danneggiamenti durante la II Guerra Mondiale.
L’origine della chiesa è legata a una leggenda secondo la quale alcune persone dell’alpeggio di Montuzzo decisero di costruire e abitare un nuovo nucleo di baite nel posto dove oggi sorge Cicogna. Ci fu, però, un disaccordo sul nome da dare al nuovo villaggio. Si fece una scommessa: chi per primo fosse riuscito a costruire una chiesa avrebbe deciso il nome. La prima chiesa a essere costruita fu quella del nuovo nucleo per il quale fu quindi scelto il nome di Cicogna.
11. Centro visite del Parco. Il Centro Visita è allestito nello spazio sottostante il parcheggio del paese e ospita una mostra ad ingresso libero dedicata alla Val Grande nei suoi aspetti naturalistici, storici e culturali, con esperienze interattive e immagini dei luoghi più spettacolari dell'area. All'angolo info sono disponibili i gadget e la carta ufficiale del parco.
 
DA GUSTARE
Formaggio caprino della Val Grande
Corte Merina, loc. Merina, fraz. Cicogna (www.cortemerina.it)
7 Agriturismo Corte Merina loc. Merina, fraz. Cicogna
Info: +39 0323 1975164 | +39 335 5947526 | info@cortemerina.it www.cortemerina.it
12 Circolo ARCI Felice Cavallotti, Piazza Mugnana, fraz. Cicogna
Info: +39 366 3995052 | + 39 338 8826730 | federico.mazzoleni@gmail.com
 
ATTIVITA’ SPORTIVE RICREATIVE
Rete sentieri Parco Val Grande
Traversata Cicogna-Finero
Sentiero Bove
Sentiero Chiovini
 
ALTRI PUNTI D’INTERESSE
A Cicogna:
- Centro Visite del Parco Nazionale Val Grande
- Sentieri Natura del Parco Val Grande ‘La civiltà della fatica’ (Cicogna - Alpe Prà) e ‘Una Storia d'acqua’ (Cicogna - Pogallo)
- masso coppellato all’alpe Prà
- alpeggio di Pogallo
- Antica mulattiera "Sutermeister"

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Informazioni

Difficoltà :

T

Dislivello :

163 mt.

Sviluppo :

5 km.

Tempo totale ore +/-:

3

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Assente

Come arrivare:

Meteo:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

Il portale Open Trek nasce dalla collaborazione tra appassionati di trekking, per dare un servizio gratuito e quanto più possibile completo a tutti coloro che vogliono fare escursioni in Ossola e zone limitrofe. Nonostante il nostro ed il vostro impegno a controllare e aggiornare tutte le informazioni non possiamo garantire l'esattezza di quest' ultime. 

Per questo motivo il portale Open Trek non si assume nessuna responsabilità per danni o incidenti derivanti da informazioni non corrette, sbagliate o mal interpretate. Tutti i tempi e le descrizioni delle escursioni sono da considerarsi solo indicativi.

 

In particolar modo il tempo indicato per l'escursione può variare sensibilmente in base alla forma fisica ed al meteo.

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Cat. dislivello :

0/500 mt.

Cat. sviluppo :

0/5 km.

Cat. Tempo :

0/4 ore.