intragna cambiesso

Difficoltà:

E

Dislivello:

580 mt.

Sviluppo:

6,4 km.

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Escursione da Intragna a Cambiesso

INTRAGNA 692 MT.

Sentieri : R07 - R05 - R07a

Il percorso si sviluppa da Intragna a Cambiesso e, di qui, nella valle del torrente Nivia dove erano localizzati gli alpeggi stagionali di Intragna, raggiungendo tra boschi con resti di antichi terrazzamenti l’alpe Steppio. Prosegue quindi lungo la dorsale che scende dalla frequentata zona del Pian Cavallone e del Monte Todano.
 
IL PERCORSO
L’itinerario parte da Intragna, dove, entrando nel paese, si incontra l’antico sentiero di collegamento per la frazione di Cambiesso (sentiero R0); da qui si prende il sentiero R07, che si incontra sulla sinistra della strada carrozzabile e che si snoda nel bosco tra antichi terrazzamenti e conduce alle baite del corte di Steppio e all’alpe Steppio. Giunti all’alpe si suggerisce di prendere il sentiero che risale per un tratto la dorsale giungendo su un poggio con vista sul lago Maggiore. Dall’alpe Steppio si prosegue imboccando a est dell’alpeggio un sentiero di collegamento alla dorsale del Piancavallone, che si snoda in un bosco di faggi. Raggiunta la tratta del sentiero R07 in prossimità di una cappella, si discende toccando le località Gabbio e Corpetto, fino a raggiungere Cambiesso da monte. Qui, arrivando in prossimità dell’abitato, si tornando ad incontrare terrazzamenti ben conservati e caratterizzati dalla presenza di castagni da frutto secolari. Rientrati a Cambiesso si attraversa il paese e si riprende il sentiero di collegamento con Intragna.
 
TERRAZZAMENTI
La concentrazione dei terrazzamenti apprezzabili in questo percorso è soprattutto attorno agli abitati, sia a monte di Intragna salendo verso Cambiesso, sia a monte di Cambiesso. I nuclei abitati stessi si snodano su terrazzi ricavati nel pendio e sempre su terrazzi presso gli abitati si sviluppano orti e giardini, ancora coltivati. Salendo in quota verso l’alpe Steppio i terrazzamenti, pur presenti, si diradano, per tornare ad infittirsi presso i nuclei di edifici rurali. Nel primo tratto del percorso verso Steppio il bosco è di castagno e presso l’alpeggio i terrazzamenti sono presenti e funzionali alla costruzione degli edifici rurali e di piccole aree coltivate attorno ad essi. La parte di percorso da Steppio in direzione Gabbio è invece caratterizzata da bellissime faggete naturali. Ridiscendendo da Gabbio, i terrazzi, che indiziano l’intervento antropico, tornano visibili a monte di Cambiesso in connessione a castagneti da frutto con alcuni esemplari secolari.
 
LA TESTIMONIANZA:
Nel suo "Dizionario geografico degli Stati di Sardegna", Goffredo Casalis nel 1841 descriveva Intragna evidenziandone la povertà ‘Il monte d'Intragna è poco fecondo e non atto che al pascolo delle capre. I prodotti del suolo sono patate, castagne, segale, fieno in qualche abbondanza ed uve in poca quantità”. Vecchie foto e cartoline mostrano ancora i versanti fittamente terrazzati (testimonianza di Monica Gagliardi).
 
PUNTI DI INTERESSE
INTRAGNA. Il paese di Intragna si colloca su un versante molto ripido e di conseguenza gli edifici sono distribuiti su piani diversi anche con dislivello considerevole. La via a scalini, che attraversa l’abitato, è l’esempio più caratteristico, ma in generale il centro storico è attraversato da stretti vicoli che salgono e scendono, con ripidi scalini realizzati con la pietra locale. Gli appezzamenti ai lati della lunga scalinata sono ancora oggi, come un tempo, utilizzati come orti. L’originaria sede del Municipio si trovava in centro paese, dove si concentravano tutti gli edifici principali e fulcro di vita del borgo (1). Era situato vicino alla chiesa, alla sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, fondata nel 1892, all’Asilo infantile, fondato nel 1915, all’Albergo Intragna, risalente al 1898 e attivo fino al 1916. Oggi del vecchio edificio municipale rimane soltanto il porticato. Anche l’asilo e l’albergo non sono più in uso, quest’ultimo, adibito ad abitazione privata, mantiene la vecchia insegna, mentre la Società Operaia è divenuta sede del Circolo del paese (2).
3. Chiesa di S. Giacomo. La chiesa è a navata unica e conserva sette altari con pregevoli decori. L’edificio ha origini duecentesche e fu ampliata nel ‘500. Nel 1617 Intragna divenne parrocchia autonoma e un secolo più tardi fu completata la costruzione dell’attuale edificio. Del 1764 è la realizzazione dell’altare maggiore, opera degli artigiani Buzzi di Viggiù.
4. Capelin Brughere. Si trova lungo la mulattiera tra Intragna e Cambiesso e conserva un affresco ottocentesco con la Crocifissione. Si racconta che nei dintorni della cappella in passato ci siano state delle apparizioni notturne accompagnate a visioni di luci e presenze misteriose: a conti fatti pare che gli abitanti di Esio, frazione posta sul lato opposto della valle, proiettassero fasci di luce in mezzo al bosco di Intragna, per spaventare e far credere all’esistenza di fantasmi.
5. Cappella della Madonna di Caravaggio. Si trova lungo la mulattiera tra Cambiesso e Intragna. L’affresco, attribuito al pittore ottocentesco Giovanni Francinetti, raffigura la Madonna di Caravaggio. Questa iconografia si diffuse dopo che nel 1432 a Caravaggio la Madonna apparve a una donna che stava raccogliendo erba per il bestiame, per poi scomparire lasciando sul suolo le impronte dei suoi piedi e una fonte di acqua limpida.
6. Cappella della Madonna col Bambino. Dipinta da autore ignoto nel XIX secolo, propone sulla parete di fondo una Madonna col Bambino e l’iscrizione Maria Mater Gratia; sulla parete di sinistra è raffigurato San Giacomo, patrono di Intragna, con vesti da pellegrino, sulla parete di destra San Domenico, con l’abito dell’ordine domenicano. Sulla volta è raffigurata in un tondo la colomba dello Spirito Santo. Non lontano dalla cappella si osservano i resti di una teleferica che scendeva dall’Alpe Steppio.
7. Incisioni rupestri. Nei muri a secco di contenimenti del sentiero Cambiesso-Steppio si trovano due massi incisi che recano lettere, forse le iniziali di nomi personali, e le date 1877 e 1876.
8. Alpe Steppio. Presso l’alpeggio (995 m) si formò e fu attivo nel 1943/44 il primo nucleo della brigata partigiana Cesare Battisti, appartenente al Comitato di Liberazione Nazionale. Essa si radicò in Valle Intrasca e condusse la sua azione di Resistenza in particolare nella zona fra Intra e Cannobio, collegandosi poi alle altre formazioni partigiane. Ad Intragna i partigiani ricevettero un’ampia solidarietà della popolazione, che permise a molti combattenti di sopravvivere. Il nucleo si trova in splendida posizione panoramica e si inserisce in area terrazzata. Presso alcune baite si possono vedere massi incisi con coppelle.
9. Cappelletta, pilone votivo lungo la dorsale di salita al Piancavallone, purtroppo degli affreschi restano poche tracce.
10. Cappelletta e veduta su Alpe Gabbio. Lungo il sentiero in vista dell’Alpe Gabbio (1100 m) si trova un altro pilone votivo antico e ormai privo degli affreschi
11. Alpe Corpetto. Nucleo di edifici rurali circondato da prati, dove in primavera si osserva una distesa di narcisi
12. Cambiesso. La frazione (792 m) viene raggiunta da monte in aree dove si osservano edifici rurali su terrazzamenti e lembi di bosco con castagni da frutto, nel cuore dell’abitato troviamo ancora strette vie ed edilizia tradizionale ben conservata. Caratteristico lo scorcio della piazzetta della chiesa dove si osserva una grande fontana, addossata alla parete rocciosa, con copertura in pietra e vasca delimitata da un’unica grande lastra, anche il cannello che versa l’acqua è scavato nel serizzo.
13. Chiesa della Beata Vergine delle Grazie. Sulla stessa piazzetta si trova la chiesetta, che risale agli ultimi decenni del ‘700 e nel XIX secolo venne più volte ampliata e rimaneggiata. Qui si celebra l’annuale festa dei Burdùgn (rape), nata per ringraziare la Madonna al termine di una epidemia di peste, inizialmente celebrata a maggio (in occasione della Madonna della Neve), dal 1893 viene celebrata la terza domenica di ottobre, quando gli abitanti, ancora oggi come un tempo, offrono i prodotti agricoli da mettere all’incanto e decorano anche la chiesa con le rape frutto del loro raccolto.
 
ENOGASTRONOMIA
Festa (terza domenica di ottobre)
Pur non rientrando propriamente nell’enogastronomia, ma piuttosto nelle tradizioni agro-alimentari di un tempo, possiamo ricordare la festa tradizionale di Cambiesso. L’usanza nacque al termine dell’epidemia di peste per ringraziare la Madonna per la guarigione degli abitanti, che, non avendo molto da donare, offrirono all’incanto le rape, dette appunto burdùgn. Proprio come un tempo, la terza domenica di ottobre i paesani portano in Chiesa doni di vario genere della produzione agricola, decorandoli con rape.
 
PUNTI DI RISTORO
Circolo Fratellanza C.S.A., Via Roma 5 (2)
Attività sportive-ricreative:
Escursionismo (Parco Val Grande, www.parcovalgrande.it)
Percorso del km verticale verso il Pian Cavallone
Percorso mountain bike Intragna-Sunfai
Altre aree di interesse:
- Centro Visita del Parco Val Grande (via Marconi)
- Alpe Sunfai e Pian Cavallone

 

INTERRACED

AREE PROTETTE OSSOLA

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Informazioni

Difficoltà :

E

Dislivello :

580 mt.

Sviluppo :

6,4 km.

Tempo totale ore +/-:

3

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Buono

Mappa:

Come arrivare:

Meteo:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

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Cat. dislivello :

500/1000 mt.

Cat. sviluppo :

5/10 km.

Cat. Tempo :

0/4 ore.