Cuzzego e Cardezza

Difficoltà:

T

Dislivello:

216 mt.

Sviluppo:

5,5 km.

Hai fatto questa escursione?

se hai trovato un errore oppure delle variazioni invia una segnalazione.

Si, ho letto la normativa sulla Privacy e l’accetto.

Cuzzego e Cardezza, gli antichi terrazzamenti

CUZZEGO 216 MT.

Sentieri : /

Il percorso si snoda dalla piana ossolana ad alcune caratteristiche località adagiate a mezza costa tra Cuzzego e Cardezza. Ricalca nella prima parte l’antica mulattiera detta “Via del Pane”, e nella seconda la cosiddetta “Strada Romana” dell’Ossola, di cui si possono osservare alcuni tratti ancora ben conservati.

 

IL PERCORSO

L’itinerario parte da Cuzzego, dalla fermata del bus lungo via Domodossola con bacheca informativa Parco Val Grande (presso il Circolo di Cuzzego); da qui si prende via Cardezza che porta all’interno dell’abitato e alla piazza della chiesa parrocchiale. Proseguendo su via Cardezza s’inizia a salire verso la parte alta della frazione, dove, tra antiche abitazioni, sono visibili i primi terrazzamenti. All’incrocio con via Valle si supera il rio di Cuzzego: qui ha inizio la cosiddetta “Via del pane”, una mulattiera ben conservata che si snoda nei boschi terrazzati e che, guadagnando quota, porta a Cardezza. Lungo questo percorso si attraversano alcuni caratteristici nuclei abitati rurali, quali “Cà Pinauda” e si incontrano diverse cappelle.

Giunti al cimitero di Cardezza si esce dal bosco e si segue la strada asfaltata che porta verso il centro. Si consiglia la visita alla Piazza della Chiesa con la parrocchiale e l’Oratorio di San Fermo. Dal sottostante cimitero storico scendendo sulla sinistra si raggiunge il nucleo storico della frazione (visita consigliata), mentre sulla destra si sviluppa il sentiero di discesa del nostro percorso che taglia i tornanti della strada carrozzabile e in parte si sviluppa sulla stessa. A un certo punto sulla sinistra della carrozzabile si trova l’imbocco della cosiddetta “Strada Romana”, che riporta all’abitato di Cuzzego. Giunti al limite del bosco e alle prime case di Cuzzego, si ritorna al punto di partenza percorrendo un tratto di via Domodossola e poi via San Giulio fino alla piazza della chiesa e via Cardezza.

 

TERRAZZAMENTI

La prima parte dell’itinerario tra Cuzzego e Cardezza presenta diverse aree in cui è ancora possibile osservare begli esempi di terrazzamenti. Già percorrendo via Cardezza e salendo verso la parte alta del nucleo storico della frazione si scorgono, interposti tra abitazioni rurali e moderne, diverse aree terrazzate: alcune sono in stato di abbandono, ma la maggior parte è ancora ben tenuta perché sfruttata come orto, frutteto o giardino privato. I muretti di contenimento in alcuni casi sono costruiti direttamente sulla roccia a delimitare una fitta sequenza di terrazzi. La maggior concentrazione di aree terrazzate, però, si trova lungo il resto del percorso fino a Cardezza. I terrazzamenti sono attualmente invasi dal bosco ma si scorgono facilmente i muretti a secco e gli spazi pianeggianti un tempo coltivati, in parte a vite e in parte a castagno.

In corrispondenza dei nuclei rurali che s’incontrano lungo la via si aprono radure dove i terrazzamenti sono ancora parzialmente utilizzati soprattutto per la coltivazione della vite o come orto. In particolare presso Ca’ Pinauda, il versante attorno alle case è caratterizzato da pergolati di vite, prati e qualche orto. In questa località si trovano numerosi caratteristici sostegni in pietra delle vigne, a testimonianza del fatto che in passato questa coltivazione era particolarmente diffusa.

Lungo la prima parte d’itinerario, inoltre, ci sono diversi punti panoramici, che offrono una visuale sulla piana del fiume Toce, sull’opposto versante montano di Villadossola e l’imbocco della Valle Antrona e le sue aree terrazzate, fra cui spiccano per estensione alcuni vigneti.

 

PUNTI DI INTERESSE

CUZZEGO:

1. Chiesa di San Giovanni Battista, parrocchiale di Cuzzego che presenta caratteristiche architettoniche sei-settecentesche.

2. Edicola votiva lungo via Cardezza con affresco ottocentesco ben conservato della Madonna di Re.

3. Fontana lungo via Cardezza con invaso in pietra ollare dalla caratteristica forma semicircolare realizzato con il reimpiego di mezza vasca per l’amalgamazione del minerale aurifero.

4. Affresco devozionale su edificio al bivio del sentiero per Buretti) raffigurante la Madonna Assunta e Santi.

5. Cappella “di Scarp” (delle scarpe) affrescata con la Madonna di Re, S. Giuseppe e S. Anna, S. Antonio Abate, S. Giuseppe e altri santi. Il nome della cappella è legato alla leggenda che racconta di un calzolaio che vendeva le sue scarpe alla gente della superiore frazione di Cardezza proprio vicino alla cappella, perché era troppo anziano e non riusciva a salire oltre.

6. Piccola edicola votiva del XVIII secolo completata con un quadro della Madonna di Re e altre immagini devozionali situata all’ingresso di Ca’ Pinauda.

7. Cà Pinauda nucleo rurale situato a mezza costa, ancora occasionalmente frequentato, costituito da pochi edifici in pietra dislocati tra terrazzamenti su cui si ergono ancora sostegni in pietra per le viti. All’ingresso dell’abitato, presso una sorgente, si trova una fontana/lavatoio delimitata da lastre in pietra.

8. Cappella “At la Mort” o “delle Creste” con dipinti di XIX secolo raffiguranti la Madonna delle Grazie, S. Antonio da Padova, S. Rocco e croce di ferro, Spirito Santo, uno scheletro con falce ed alcune iscrizioni tra cui “oggi a me domani a te”.

9. Nucleo rurale ben tenuto con orti e giardini terrazzati

10. Cappella At Giusepina, pilone votivo del XIX secolo, con una caratteristica decorazione della facciata a grisaille di gusto liberty; conserva un dipinto rappresentante una figura inginocchiata presso la croce.

11. Cappella At San Isepp ai Scupei, questo edificio votivo, di grandi dimensioni, presenta un’architettura complessa, che impiega elementi in pietra ollare e stipiti monolitici in beola. L’interno conserva un altare e dipinti di XIX secolo raffiguranti S. Giuseppe con Gesù Bambino e S. Giovannino e decorazioni neogotiche nella volta.

12. Capela dul preu punto panoramico con cappella di XVIII secolo, con portico; conserva un dipinto di XVIII secolo di un santo vescovo.

13. Oratorio di San Fermo.

14. Chiesa con Chiesa di S. Antonio Abate (sec. XV - XVIII) e cimitero storico. La chiesa di S. Antonio Abate di fondazione antica e poi ingrandita nella prima metà dell’800, riporta all’interno decorazioni del pittore vigezzino Lorenzo Peretti, tra cui il dipinto raffigurante le tentazioni di S. Antonio Abate.

15. Casaforte di Cardezza si trova al centro del borgo antico nell’area sottostante la chiesa (via Pietro Micca). È un alto edificio a tre piani del XVI secolo. Notevole anche l'edificio adiacente per il doppio ed elegante loggiato.

16. Capela dla piana costruita e decorata nel XIX secolo, conserva affreschi della Madonna del Carmine, di S. Giuseppe e S. Antonio Abate.

17. Cappella delle selve (capela di selv) (XV-XVIII secolo) conserva affreschi di XV secolo (Madonna con Bambino) e di XVIII secolo (Padre Eterno, S. Giuseppe, S. Giorgio, S. Antonio Abate, Spirito Santo e cherubini).

18. Strada Romana: lungo tratto lastricato in alcuni punti intagliato nella roccia di antica direttrice stradale, forse quella attestata da un’epigrafe latina del 196 d.C., scolpita nella roccia nei pressi di Vogogna. Altri tratti visibili sul territorio fanno pensare che la strada giungesse da Mergozzo, Premosello e Vogogna, e proseguisse verso Domodossola e di qui per i passi alpini.

19. Cave di beola: il nucleo di Beura deve il suo nome alla beola (gneiss a fibre bianche e nere), pietra estratta dal monte alle spalle dell’abitato ed esportata sin dal Medioevo utilizzando la navigazione fluviale lungo il Toce, il Lago Maggiore e il Ticino. Fu elemento essenziale per l’economia della zona fin dal XVI secolo, periodo cui risalgono le cave più antiche. Antiche aree di cava e minur(scivoli pavimentati di piccoli sassi che sfruttavano la pendenza della montagna per trasportare a valle i blocchi estratti usando dei rulli di legno) sono visibili nel bosco lungo il tratto da Cardezza a Cuzzego.

20. Macina reimpiegata nella recinzione di una proprietà privata, che si osserva rientrando a Cuzzego. È il ricordo della presenza in antico di mulini lungo il vicino rio.

 

DA GUSTARE

Polenta di Beura è un progetto nato nel 2013 e diventato una realtà aziendale nel 2015. Si tratta di una produzione di farina di mais integrale coltivato in Ossola, macinato a pietra. Mulino San Giorgio, via al Toce, 17, www.polentadibeura.it

Salumi ossolani: tra i più caratteristici ci sono il salame di capra, il violino di capra, la mortadella di fegato e la bresaola ossolana, si possono trovare presso: Macelleria Berini, Via Marconi, 13

 

PUNTI DI RISTORO

Cuzzego:

Circolo Acli San Giovanni, Via Domodossola, 87

Circolo ARCI Cuzzego, Via Domodossola, 42 tel. 0324 38287

Cardezza - Circolo ACLI Cardezza

Beura:

La meta dei Sapori, Via Gabbione, 5 tel. 0324.36493

Vecchia Roma, Via Roma, 1 tel. 0324 36480

Circolo ARCI Beura, Via Mazzini, 5 tel. 0324.36424

 

ATTIVITA’ SPORTIVE RICREATIVE

Pesca Sportiva “Laghetto dell'Aria”

Campo da tennis comunale

Escursionismo (www.parcovalgrande.it)

Ciclovia del Toce “In bici tra i borghi - Domodossola-Vogogna”

Collina dello sport Bike park (Villadossola)

 

ALTRE AREE DI INTERESSE

- A Cardezza: Via delle Cappelle e Oratorio di Sant’Antonio da Padova

- Centro storico di Beura con Castello Visconteo - Casa Ferrari (Sec. XV), Chiesa parrocchiale di S. Giorgio (XII-XIII sec.), Casaforte (XIV sec.)

- Torri di guardia sul territorio comunale

- Ex latteria - Museo dei latticini (www.amossola.it)

- Sentiero natura del Parco Val Grande “Storie di pietra” da Beura a Bisoggio

- Percorso “Cuzzego e gli alpeggi” (Itinerario IA20) www.comune.beuracardezza.vb.it

Rating 4 (1 Votes)

INTERRACED

PARCO VAL GRANDE

Follows us!

Informazioni

Difficoltà :

T

Dislivello :

216 mt.

Sviluppo :

5,5 km.

Tempo totale ore +/-:

3

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Buono

Mappa:

Come arrivare:

Meteo:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

Il portale Open Trek nasce dalla collaborazione tra appassionati di trekking, per dare un servizio gratuito e quanto più possibile completo a tutti coloro che vogliono fare escursioni in Ossola e zone limitrofe. Nonostante il nostro ed il vostro impegno a controllare e aggiornare tutte le informazioni non possiamo garantire l'esattezza di quest' ultime. 

Per questo motivo il portale Open Trek non si assume nessuna responsabilità per danni o incidenti derivanti da informazioni non corrette, sbagliate o mal interpretate. Tutti i tempi e le descrizioni delle escursioni sono da considerarsi solo indicativi.

 

In particolar modo il tempo indicato per l'escursione può variare sensibilmente in base alla forma fisica ed al meteo.

divider
donazione opentrek

ZERO PUBBLICITA!

Aiutami con un piccolo contributo...

divider

Gallery

Hai fatto questa escursione?

condividi le tue foto!

Carica le immagini da inviare *
Drag & Drop Files Here Browse Files

Dichiaro di essere il proprietario delle immagini e di volerle pubblicare sul vostro sito web ed i social ad esso collegati.

Si, ho letto la normativa sulla Privacy e l’accetto.

Cat. dislivello :

0/500 mt.

Cat. sviluppo :

5/10 km.

Cat. Tempo :

0/4 ore.